Fusione Oro

L’oro, simbolo Au (dal latino “aurum”), è un metallo di transizione tenero, pesante, duttile, malleabile di colore giallo, dovuto all’assorbimento delle lunghezze d’onda del blu dalla luce incidente.

Le tecniche di fusione dell’oro sono relativamente antiche, si pensi ai tanti laboratori artigianali che nascevano nei villaggi del Nordamerica nel XIX secolo quando questo prezioso metallo veniva raccolto in grandi quantità nelle miniere e nei fiumi. Ma già nei testi dell’Antico Testamento si ritrovano segni dell’utilizzo di questo metallo. Oggi però, le moderne tecnologie sono estremamente più sofisticate, efficienti e precise nonostante sia tuttora possibile fondere l’oro anche in sede domestica, correndo però qualche rischio per via di sostanze chimiche estremamente pericolose, come l’acido solforico, necessarie per estrarlo con procedimenti chimico-fisici (elettrolisi) capaci di farlo prima sciogliere e successivamente depositare.

Il procedimento più comunemente usato è quindi la fusione. L’oro fonde a 1.064 gradi, quindi per poter raggiungere temperature così elevate si utilizzano forni a gas (generalmente acetilene miscelato con ossigeno) che lo portano allo stato liquido e ne permettono successivamente la colata negli appositi stampi in materiali argillosi, sagomati talvolta mediante l’uso di cera che al momento del contatto con l’oro fuso viene totalmente eliminata (cosiddetto procedimento a cera persa). E’ così che nascono i lingotti o i gettoni d’oro, questi ultimi realizzati anche con l’utilizzo di apposite presse idrauliche.

La fusione dell’oro

La fusione dell’oro è un processo relativamente semplice ma che richiede esperienza e la tecnologia adatta. L’oro fonde a 1064,8° dunque per prima cosa è necessario un forno che possa sviluppare temperature molto elevate. Ma vediamo in ordine quali sono i passaggi per fondere l’oro

In primis viene raccolto l’oro che si vuole fondere e grazie ad una bilancia professionale viene pesato. Questo primo passaggio viene effettuato in quanto l’oro subisce quello che viene definito calo dopo fusione. Dopo aver registrato il peso dell’oro questo viene inserito nel crogiolo(generalmente costituito da porcellana o materiale refrattario) e si attende finché questo non raggiunge la temperatura di fusione dell’oro. In questa fase vengono aggiunti il borace (serve per diluire i metalli nobili e proteggerli dall’ossidazione), per liberare l’oro da eventuali impurità, e il salnitrio (per rendere più liquido il materiale fuso). Inoltre l’oro deve essere mescolato per fare in modo che si distribuisca e il lingotto abbia così le stesse quantità di oro in ogni sua parte. Una volta terminata la fusione il metallo fuso viene colato nella staffa (precedentemente riscaldata) e prenderà così la forma del lingotto. La fase di colatura deve avvenire rapidamente, prima che il metallo entri nella fase di solidificazione. Il risultato così ottenuto è la verga. In seguito al raffreddamento del lingotto viene prelevato un campione tramite il carotaggio. Questo campione verrà in seguito analizzato tramite lo spettometro a raggi x per analizzarne la leghe e certificarne il titolo.

Come nasce un lingotto d’oro

Procedimento che mostra la nascita di un lingotto oro partendo da gioielli, fino ad arrivare all’analisi dell’oro presente nello stesso.

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Oro

Simbolo: Au
Punto di fusione: 1.064 °C
Massa atomica: 196,96657 u
Configurazione elettronica: [Xe] 4f145d106s1
Numero atomico: 79
Punto di ebollizione: 2.700 °C

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